PROGETTO

Riqualificazione Piazza Leoni Torrechiara

  PERIODO:                2018

  COMMITTENTE:       Comune di Langhirano

  LUOGO:                    Torrechiara (Pr), Piazza Leoni

  AUTORI:                 

  Arch. Federica Baiocchi, Arch. Alice Dll’Asta, Arch. Carlo La    Croce, Arch. Antonella Chari, Arch. Silvia Vezzosi

La nostra proposta progettuale per Piazza Leoni vuole ripensare la Piazza generandone un perimetro netto, la Piazza vera e propria, che si relaziona e fonde con un intorno alla stessa quota e in alcune parti a quota diversa, per dare vita ad una specie di palcoscenico dal quale poter anche osservare il Castello dal basso.

A tal fine si è deciso di azzerarne la pendenza piazza al fine di poter creare una gerarchia fra gli spazi pedonali e quelli stradali. La Piazza si configura quindi come un piano orizzontale che si stacca progressivamente dalla normale pendenza dei percorsi stradali attigui determinando, nel punto più alto, un dislivello di circa 70 cm con l’intorno, da colmare con quattro gradini degradanti. Questi sono presenti in parti limitate in quanto l’accessibilità è sempre il punto di partenza imprescindibile alla progettazione. In particolare si determina una posizione privilegiata, in corrispondenza del nuovo portale che s’incontra immediatamente arrivando da Parma. La sua funzione consiste nell’enfatizzare una congiunzione visiva

reciproca fra Piazza e Castello lungo la diagonale Est-Ovest. Questa direttrice è sia un’ideale connessione fra il Castello e la Badia Benedettina, sia memoria storica di un canale irriguo di cui rimane testimonianza nelle planimetrie dell’antico Catasto Ducale.

A tal proposito, lungo il medesimo allineamento, un solco nella pavimentazione della piazza ne riprende simbolicamente la funzione di incanalamento e smaltimento delle acque meteoriche. 

All’interno di questo palcoscenico che è la nuova Piazza, si insinua il percorso che della chiesa conduce sino all’interno della piazza stessa operandone quasi un taglio al centro. Tale scelta è volta, da un lato a portare l’edificio ecclesiastico all’interno della piazza, e, dall’altro, a creare una sorta di sagrato ideale, enfatizzato dal cambio di pavimentazione, che possa oltretutto indurre il rallentamento del traffico automobilistico fra strada Massese e strada Martiri.  All’estremità Sud della piazza viene collocata una struttura metallica a telaio leggero per garantire spazi coperti e ombreggiati di aggregazione sociale, analogamente a quanto già accade nella struttura attualmente ospitata al centro della piazza. Adiacente allo spazio coperto, in corrispondenza di uno smusso nella piastra sopraelevata pensato per non interferire con il normale flusso veicolare fra la via principale e strada del Mulino, vengono predisposti degli stalli integrati per il parcheggio delle biciclette, utile tanto ai cittadini del paese quanto a chi desideri fare di Piazza Leoni il punto di partenza e di arrivo dei vari percorsi ciclabili che da lì si diramano in tutto il territorio.

Si pensa di incrementare le aree di parcheggio già individuate nelle tavole del POC auspicando che piazza Leoni diventi uno spazio a vocazione esclusivamente pedonale. La parte centrale della piazza viene lasciata completamente libera in modo da non precludere la possibilità che in determinate fasce orarie o particolari periodi dell’anno essa possa assolvere anche a esigenze di sosta veicolare. Il progetto dello spazio pubblico viene integrato con una serie di totem informativi, da disporre sia in piazza Leoni che in corrispondenza dei principali incroci viari, alla maniera di un ufficio turistico diffuso; ovvero dei landmark capaci di assolvere a svariate funzioni informativo-divulgative relative ai luoghi d’interesse storico-culturale paesaggistico, alla loro collocazione e alla rete di percorsi che li collegano. 

I totem disposti all’interno della piazza, come gli altri sagomati in modo da richiamare l’aspetto formale dei torrioni del castello, oltre alla funzione informativa (che assolvono mediante pannelli e touch screen integrati), sono pensati per ospitare variabilmente i montanti, le fioriere, i corpi illuminanti e una rivisitazione del tradizionale Sanbòt di pertinenza della struttura coperta. Due totem all’estremità Est della piazza sono accoppiati alla maniera di un simbolico portale che accoglie come una soglia nel centro dell’abitato il visitatore in arrivo dalla città. Oltre ai corpi luminosi ospitati nei montanti della struttura coperta, l’illuminazione della piazza viene garantita mediante una linea luminosa a terra che ripercorrendo parzialmente il profilo della piazza si immagina possa salire lungo strada del Mulino fino alla porta del Castello, come un filo di Arianna che accompagna il visitatore dal centro del paese fino al maniero quattrocentesco. Questo segno luminoso continuo separa all’interno della piazza l’area destinata ai plateatici dal resto dello spazio pubblico e, lungo la carreggiata, determina una distinzione fra lo spazio pedonale e quello destinato ai veicoli. L’intorno si estende anche lungo le porzioni di strada del Mulino, strada Martiri e via Provinciale in modo da ampliare idealmente la piazza per favorire il traffico pedonale e limitare la velocità dei veicoli che oltre ad avere il limite della zona 30, trovandosi su un sedime così

differentemente pavimentato sono psicologicamente indotti a viaggiare a velocità ridotte.


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